Tra il 1907 e il 1908 prende forma a Parigi il movimento Cubista, sviluppandosi intorno alle ricerche di Pablo Picasso e Georges Braque sull’opera di Paul Cézanne, ai quali si aggiungerà nel 1911 Juan Gris, che fornirà un contributo fondamentale alla svolta dello stesso verso un orientamento meno astratto e più orientato alla rappresentazione del reale.
Partendo dall’analisi della pittura dell’ultimo Cézanne — che supera il cromatismo impressionista a favore di una progressiva geometrizzazione e concretezza volumetrica dell’oggetto — e dallo studio della scultura primitiva, in particolare africana — il cui interesse va diffondendosi in Europa di pari passo alla politica coloniale ed espansionistica che porta sui mercati del Vecchio Continente manufatti di mirabile forza formale — il nuovo movimento critica la prospettiva rinascimentale risolvendola in una struttura plastica e spaziale molteplice, dove su un unico piano vengono ricostruite contemporaneamente le visioni frontale, laterale, dall’alto e dal basso dell’oggetto.
Il movimento può essere diviso in tre periodi fondamentali: 1) del Cubismo formativo o Protocubismo (1907-1909) in cui si semplificano geometricamente le forme riconducendole a puri volumi sul modello dell’arte africana; 2) del Cubismo analitico (1909-1912) in cui il soggetto viene analizzato, scomposto e ricostruito sulla tela sotto molteplici punti di vista — anziché quello unico della tradizionale visione prospettica — al fine di renderlo pittoricamente nella sua globalità; 3) del Cubismo sintetico (1912-1921), dove le forme scomposte e indecifrabili — al limite dell’astrattismo — a cui giunge il Cubismo analitico vengono semplificate e ricondotte a un ordine razionale e geometrico, adottando anche la tecnica del collage polimaterico per introdurre elementi di realtà nella composizione.