Tra il 1911 e il 1914 prende vita quella che viene considerata la seconda fase dell’espressionismo tedesco, il movimento Der Blaue Reiter (Il Cavaliere Azzurro), dal titolo di un’opera di Kandinskij del 1903 raffigurante un cavaliere con un manto azzurro al galoppo in un prato verde.
Il movimento viene fondato nel 1911 a Monaco di Baviera da Vasilij Kandinskij, Franz Marc, Paul Klee, August Macke, Alexej von Jawlensky e Marianne von Werefkin. Partendo dalla critica della razionalità cubista e della valenza sociale del primo espressionismo tedesco (il movimento Die Brücke fondato a Dresda nel 1905), il gruppo riscopre la pittura primitiva e infantile di Rousseau, per creare un linguaggio pittorico espressione dei sentimenti più profondi, fondato sull’armonia delle forme e la trasparenza del colore.
Punto di partenza sono le ricerche espressioniste del movimento Die Brücke, del quale approfondiscono le caratteristiche spirituali tralasciandone il forte impegno politico e sociale. L’arte deve farsi autonoma rispetto al mondo e sviluppare un proprio linguaggio in cui l’irrazionale vinca sulla razionalità. Da qui la critica all’oggettività del cubismo e la scoperta delle culture orientali, accanto alla valorizzazione dell’iconografia popolare nordica a cui attingere per la propria ricerca, orientata ad approfondire la valenza spirituale ed empatica dell’arte.
Tra il 1911 e 1912 il gruppo tiene diverse mostre in Germania e pubblica un bollettino omonimo (Almanacco del Blaue Reiter) che si caratterizza subito per il carattere interdisciplinare e cosmopolita dei contenuti. Sia nelle mostre che nell’Almanacco vengono mostrati lavori dei membri del movimento accanto a dipinti di bambini e del Doganiere Rousseau.
Le atmosfere fiabeseche e oniriche di Rousseau sono un elemento chiave per lo sviluppo della poetica del movimento. Con la sua pittura ingenuamente visionaria e anti-accademica per definizione, l’artista francese fa tabula rasa di tutte le tecniche di rappresentazione tradizionali fino ad allora conosciute, riportando l’arte al grado zero per un nuovo inizio. Rousseau elimina infatti prospettiva, rilievo e rapporti tonali, sconfessando il culto per la bella pittura impressionista.
Fondamentale nello sviluppo della poetica del Blaue Reiter è anche l’opera di Robert Delaunay, con la sua critica alla razionalismo cartesiano insito nel cubismo analitico e l’attenzione posta sul dinamismo cromatico, in grado di conferire liricità all’opera tramite modulazioni di luce e colore.
Una nuova spiritualità in grado di seppellire il materialismo del XIX secolo. E’ questo il fine delle ricerca artistica: una spiritualità che non è simbolo o ideale ma un dato irrazionale dell’esistenza, dove coesistono realtà fisica e psichica.
Il gruppo si caratterizza per la presenza di artisti sia figurativi che astratti, i quali pur con approcci e fini diversi condividono la volontà comune di esprimere verità spirituali tramite l’arte, di cercare un equilibrio empatico sia con il mondo interiore che con quello esteriore.
Marc realizza opere figurative dove soggetto preferito sono gli animali, simbolo di purezza e innocenza attraverso i cui occhi osservare il mondo, per ricercare uno stato originario in cui l’umanità era in armonia con la natura.
Klee ricerca una comunicazione estetica che sia la più immediata possibile. Attraverso l’arte vuole rendere visibile ciò che è nascosto a più, rendere manifesto quel mondo di significati di gran lunga più ampio di quello razionale e oggettivo.
In generale, pur con approcci diversi, gli artisti del gruppo credono nella promozione dell’arte moderna come mezzo per svelare la spiritualità celata nel lato non-razionale dell’esistenza, attraverso un approccio spontaneo e infantile alla pittura (Klee) e associazioni tra colore, suoni, forme e stati d’animo, arte visuale e musica di cui Kandinskij è il massimo teorico.
L’esperienza del Blaue Reiter termina con la Prima Guerra Mondiale, con il ritorno di Kandinskij in Russia, la morte sul campo di battaglia di Marc e Macke nonchè divergenze di opinioni fra i restanti membri del gruppo che ne determinano rapidamente lo scioglimento.