La Metafisica
La Metafisica nasce e si sviluppa come corrente pittorica d’avanguardia italiana a partire dal 1915, per opera di Giorgio de Chirico, suo fondatore e teorico, e altri artisti quali Carlo Carrà, Alberto Savinio, Giorgio Morandi e Filippo de Pisis, che vi aderirono per qualche tempo. Sebbene già dal 1910 De Chirico inizi a praticare una pittura basata sulla decontestualizzazione dei soggetti rappresentati in una nuova realtà percepita come immobile e assoluta, è l’incontro con Carrà nell’ospedale militare di Ferrara, dove entrambi sono ricoverati in convalescenza dall’aprile all’agosto del 1917, che segna la svolta decisiva dei due artisti verso la nuova pittura. Entrambi rimangono suggestionati dalla città estense, con il castello e le piazze silenziose, fonte d’ispirazione per quelle piazze d’Italia immerse in un’atmosfera sospesa e onirica, popolate di misteriosi manichini e statue solitarie, fuori dal tempo.
Il Costruttivismo
Il Costruttivismo nasce in Russia nel 1913, pochi anni anni prima della Rivoluzione del 1917, e si connota da subito per una concezione di arte non più fine a se stessa ma declinata in termini di utilità sociale. Vladimir Tatlin, El Lissitskij e Aleksandr Rodčenko, muovendo da riflessioni sul ruolo dell’arte nell’ambito del progetto rivoluzionario, ridefiniscono l’arte stessa come funzionale e strumentale alla riuscita della Rivoluzione, da cui la necessità di essere utile alla società. L’arte, pur nella sua autonomia di linguaggio, deve visualizzare i concetti rivoluzionari, assumendo dunque il fondamentale ruolo di mezzo di comunicazione dei valori della Rivoluzione al popolo, contribuendo così alla formazione del nuovo Stato.
Il Suprematismo
Presentato da Kazimir Malevič nel 1915 a Pietrogrado, in occasione della mostra “Seconda esposizione futurista di quadri 0.10”, e teorizzato nel Manifesto redatto in collaborazione con Vladimir Majakovskij nello stesso anno, il Suprematismo è il punto di approdo di un percorso iniziato da Malevič nel 1913, che porta progressivamente l’artista all’astrazione assoluta, dove lo spazio viene risolto in forme geometriche pure, con la perfetta coincidenza tra idea e percezione.
Il Raggismo
Tra il 1912 e il 1914 si sviluppa in Russia un movimento d’avanguardia che si propone come sintesi di Cubismo, Futurismo e Orfismo: il Raggismo. Nel manifesto teorico Lucism (1913), Mikhail Larionov e Natalja Gončarova ridefiniscono lo spazio pittorico come un campo di luce in movimento, che attraversa la tela colpendo gli oggetti con effetti di interferenza, riflessione, rifrazione e scomposizione nei colori primari.
Le avanguardie russe
Tra la fine dell’epoca zarista e l’inizio dell’era sovietica la società russa, attenta alle novità emergenti dei linguaggi artistici europei grazie ai contatti con l’ambiente parigino di intellettuali e artisti del calibro di Majakovskij, Malevič, Kandinskij, Taitlin e Chagall, è attraversata da una profonda spinta modernista che mette in crisi l’ormai antiquato regime imperiale.
De Stijl
De Stijl o Neoplasticismo è il movimento nato attorno all'omonima rivista fondata dall'architetto Theo van Doesburg nel 1917. Nel manifesto programmatico redatto dallo stesso Van Doesburg e da Pietr Mondrian, si espongono i tratti fondamentali della nuova arte: essenziale, astratta e geometrica.
Articoli selezionati del mese | Ottobre 2021
Selezione di articoli dalla rivista Art e Dossier n°391, ottobre 2021.
De Kooning, Giger, Mark, Rota, Soutine
Mario Sironi, “Il camion giallo”, 1919
L'opera, datata 1919, è esemplificativa della svolta di Sironi dall'avanguardia futurista al purismo novecentista. Centrale è l'abbandono della rappresentazione del senso della velocità, tanto caro ai futuristi, a favore di geometrie ordinate e immobili, dai monumentali rettangoli dei caseggiati alla figura del camion, in primo piano al centro della strada, statico e quasi incapace di muoversi.
Henri Rousseau, “Il sogno”, 1910
Una delle ultime opere di Rousseau, in essa è rappresentata una giovane donna bianca nuda, sdraiata in una giungla e circondata da vari animali, affascinati dalla melodia suonata da un pifferaio indigeno. Come spiega Rousseau in una poesia da lui stesso composta per accompagnare l'opera, la scena non è reale ma un sogno della donna, Yadwigha, un'amica del pittore di origine polacca.
Henri Rousseau, “Les joueurs de football”, 1908
Il quadro raffigura quattro eleganti quanto improbabili giocatori di rugby, sport che nasceva e iniziava ad acquistare notorietà proprio tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo. Fuori scala rispetto alle piante circostanti, coi volti stereotipati e i corpi piatti e bidimensionali, sembrano più inscenare una danza intorno alla palla ovale che una partita, calati in un'atmosfera irreale alla quale contribuisce una luce uniforme e colori vividi e accesi. Un bizzarro tentativo da parte di Rousseau di rappresentare i tempi moderni.
Articoli selezionati del mese | Settembre 2021
Selezione di articoli dalla rivista Art e Dossier n°390, settembre 2021.
Mario Sironi, “Il ciclista”, 1916
In quest'opera del 1916 Sironi torna su un tema futurista già affrontato da Boccioni nel celebre Dinamismo di un ciclista (1913), discostandosi però da quest'ultimo per l'intento di porre in rilievo l'idea dello sforzo e della fatica dell'atleta rispetto alla rappresentazione in sé del movimento.
Mario Sironi, “Il camion”, 1914-15
Il camion raffigurato è un "F-15" Fiat, autocarro militare leggero prodotto a partire dal 1909 dalla casa automobilistica torinese e utilizzato, nelle versioni successive, nella campagna di Libia.
Gustav Klimt, “Ritratto di signora”, 1917
Realizzato tra il 1916 e il 1917, il Ritratto di signora raffigura probabilmente Alma Mahler Schindler, amica e musa di Klimt, o Ria Munk, giovane ragazza viennese già ritratta sul letto di morte nel 1912, il cui suicidio per amore, avvenuto nel 1911, aveva destato molto clamore nella capitale austriaca del tempo.